MoVimento 5 stelle
comunicato n. 644 del 26 marzo 2025
Silvia Noferi: “La Regione continui sulla strada degli investimenti contro il dissesto idrogeologico ma il Governo deve collaborare e stanziare risorse”
26 marzo 2025 - “Resta da fare ancora molto, sia in termini di prevenzione del dissesto idrogeologico che nella manutenzione degli argini del reticolo minore, servono ingenti risorse che devono essere reperite attraverso un programma nazionale pluriennale. Nell’interesse supremo della sicurezza del territorio e dei cittadini, occorre la massima collaborazione tra Governo ed Enti locali.”
“La Regione continui sulla strada degli investimenti contro il dissesto idrogeologico ma il Governo deve collaborare e stanziare risorse”
Ieri in Consiglio Regionale, il Presidente Giani ha relazionato sulle allerta meteo che hanno interessato principalmente il bacino dell’Arno nelle giornate del 15 e 16 marzo u.s.
Durante la seduta di fine ottobre 2024 della Commissione d’Inchiesta sugli eventi alluvionali ebbi modo di parlare con il responsabile del Settore Genio Civile Valdarno Superiore che spiegò dettagliatamente il pericolo per Firenze in caso di piena dell’Arno:
La massima portata di acqua che può transitare dalla strettoia di Ponte Vecchio dopo gli interventi fatti dal 1966, è circa 3 mila metri cubo al secondo. Gli interventi pensati, prima dalla Commissione De Marchi e poi dall’autorità di bacino dell’Arno e del Serchio, furono: il sopralzo della diga di Levane che vale 10 milioni di metri cubi, le quattro casse di espansione di Pizzicone, Restone, Prulli e Leccio che valgono 25 milioni di metri cubi e l’invaso del Bilancino che può arrivare a contenere fino a 25 milioni di metri cubi; in totale 60 milioni di metri cubi per non far arrivare a Firenze una quantità di acqua che potrebbe causare gravi danni.
Ad oggi è stato realizzato il lago del Bilancino, stanno per arrivare a completamento le casse di espansione di Figline (che in parte già operano) ma manca ancora il via libera al progetto dell’innalzamento della Diga di Levane che giace al MASE da più di un anno e mezzo (dopo sei anni di valutazione presso il Ministero delle Infrastrutture).
Certamente resta da fare ancora molto, sia in termini di prevenzione del dissesto idrogeologico che nella manutenzione degli argini del reticolo minore, ma per questo, come ha rilevato anche la Commissione d’Inchiesta, servono ingenti risorse che devono essere reperite attraverso un programma nazionale pluriennale.
La gestione dell’emergenza durante le ultime allerta meteo con la gestione delle opere idrauliche a disposizione, è stata chirurgica ed efficace, in perfetta sinergia con gli amministratori locali, la Protezione Civile, le Forze dell’Ordine e i numerosi volontari che sono intervenuti, permettendo di salvare Firenze e Pisa da un’alluvione dagli effetti drammatici, durante quelle ore drammatiche di grande apprensione per tutti.
Sarebbe auspicabile che, nell’interesse supremo della sicurezza del territorio e dei cittadini, ci fosse la massima collaborazione fra i vari livelli di Governo, anziché assistere ogni volta, anche durante le varie emergenze, a squallide polemiche e inutili sciacallaggi mediatici.
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