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Commissione istituzionale politiche europee e affari internazionali

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COMUNICATO STAMPA  n. 680

 
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Europa: impatto Covid, il quadro dei finanziamenti per fronteggiare la crisi

Lunga seduta della Commissione Ue, presieduta da Tommaso Fattori (Sì – Toscana a sinistra). In audizione Enrico Mayrhofer, collegato da Bruxelles; il professor Andrea Mogni e il presidente di Irpet, Stefano Casini Benvenuti

 

di Camilla Marotti, 17 luglio 2020

 

 Un quadro per comprendere in tempo reale cifre, prerogative e passaggi che attendono lEuropa e la Toscana sul versante fondamentale delleconomia e della crisi post covid.  E quello che questa mattina, venerdì 17 luglio, ha impegnato la Commissione Ue, presieduta da Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), con laudizione Enrico Mayrhofer,  responsabile dellUfficio di collegamento della Regione con le istituzioni comunitarie a Bruxelles; Andrea Mogni, con oltre trentanni di esperienza nella Commissione Europea; e il direttore di Irpet, Stefano Casini Benvenuti.

Si sta abbattendo uno Tsunami sulla nostra regione e agli effetti del covid19 si sommeranno gli impatti della Brexit, spesso dimenticata, ma anche la Toscana dovrà capire meglio come poter commerciare con britannici ha commentato il presidente Fattori. Facendo riferimento al programma Next generation Eu ha parlato di uno scenario rivoluzionario, perché per la prima volta abbiamo dinanzi strumenti europei di politica fiscale: si prevedono infatti trasferimenti di risorse tra paesi e obbligazioni a lunga scadenza che in parte saranno acquistati dalla Banca Europea.

Il quadro finanziario complesso è nelle cifre che si prospettano il Consiglio europeo è in corso proprio oggi in coincidenza con la fine del settennato (2014-2020) della programmazione europea, come chiarito da Enrico Mayrhofer. La Commissione ha proposto un nuovo quadro finanziario pluriennale, pari a 1100 miliardi per i 7 anni (2021-2027), cifre che sono quasi uguali a quelle del settennato precedente. La politica di coesione, che nel nostro paese corrisponde a circa 40 miliardi di euro che sono poi i fondi gestiti dalle regioni, rientra nei 1100 miliardi che comprendono tutto (la Pac, lHerasmus, cooperazione internazionale, etc..). In Toscana la quota per le politiche di coesione si traduce in circa 1miliardo e mezzo, cui si aggiungono i cofinanziamenti nazionali e in minor parte regionali

Ma in aggiunta a questi fondi, e nel quadro comunque di ulteriori misure, ci sarà appunto il Next generation Eu, strumento temporaneo per il rilancio che, secondo la proposta della Commissione, corrisponde a 500 miliardi a fondo perduto (che vuol dire investito per progetti, opere sul territorio) e 250 miliardi per prestiti a lungo termine a favore dei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia. Per lItalia, ha spiegato Mayrhofer, si prospetta così un passaggio da 40 a 170 miliardi di fondi finalizzati agli investimenti e per la Toscana, a caduta, il miliardo e mezzo attuale dovrebbe essere moltiplicato per 4. I criteri di distribuzione di questi fondi saranno lasciati agli stati nazionali.  Su questo fronte dobbiamo muoverci subito anche rispetto al governo nazionale ha commentato Fattori - Per esempio il Fondo di Transizione Giusta, per la transizione energetica in aree con aziende energivore, è pressoché quadruplicato rispetto all impostazione pre-covid, dobbiamo quindi fare in modo che oltre a Taranto e Sulcis siano ricomprese anche alcune aree della Toscana , a partire da Piombino.

Al centro delle tematiche su cui la Commissione europea ha scelto di puntare il problema dei cambiamenti climatici, il rafforzamento dellera digitale e il tema della ripresa equa e inclusiva per tutti.

A fare il punto sullarticolato pacchetto Brexit il professor Andrea Mogni, che ha descritto i nodi ancora sul tavolo per luscita e il disimpegno dallUnione. La crisi covid, infatti, ha impattato sullandamento dellattuazione dellaccordo di separazione e anche sulla definizione del nuovo tipo di relazione tra Gran Bretagna e Europa, con gli importantissimi risvolti commerciali  che punteranno a un accordo di libero scambio di beni, ma non ci sono illusioni: il libero scambio non è in ogni caso comparabile alla situazione attuale, che è a tariffa zero.  I conti quindi si faranno con condizioni commerciali più onerose, e in questo dovrà esser fatto un enorme sforzo a livello nazionale, ma anche regionale e cittadino, con le Camere di Commercio, per informare e formare gli imprenditori, ha chiarito Mogni. Un aspetto tanto più vero nel caso della Toscana, come ha individuato Stefano Casini Benvenuti. Le peculiarità del nostro tessuto di piccole imprese è al centro di una crisi pesantissima, che nel caso della Toscana ha accusato il colpi ai due settori che avevano retto nella crisi degli anni precedenti: export e turismo. Non solo: in Toscana uno stop alle attività è stato indotto anche dalla mancanza di importazione di materie dallestero, come ad esempio dalla Cina. Un fatto di cui, ha chiarito Casini Benvenuti, Bisognerà tener conto. Nella lettura dellimmediato futuro il calo delloccupazione, che in parte colpirà direttamente i giovani, e in parte invece si tradurrà in un calo di media di ore lavorative, e quindi della retribuzione. E il fenomeno del working power ha aggiunto Casini Benvenuti ed è la prima seria conseguenza del calo complessivo di reddito e forte aumento delle disuguaglianze.

Le stime sulle perdite del settore turistico sono molto gravi:si perderà intorno al 40 per cento. Il ritorno alla crescita tendenziale nel nostro sistema economico sarà nel 22, 23, e sarà intorno allo 0,9 per cento, più alta di quella nazionale ma troppo bassa, ha aggiunto il direttore di Irpet. Al centro delle necessità il binomio capitale produttivo e lavoro, con la necessità di finanziamenti pubblici, sono fondamentali,  come lo sono, secondo Casini i finanziamenti europei volutamente vincolati a investimenti. Il nostro livello fisiologico di investimenti è di 4,5 miliardi lanno: attualmente siamo a 2, per questo i fondi europei sono fondamentali .

Il paradosso è che possono esserci problemi a spendere questi soldi, perché arrivano troppe risorse e troppo velocemente. Serve quindi una forte capacità di programmazione da parte della Regione Toscana, per non perdere questa enorme opportunità, e per dotarci di un piano di investimenti pubblici adeguato E' l'occasione per strutturare una politica industriale verde e ricostruire le capacità produttive perdute ha concluso Fattori.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana