Per migliorare l’esperienza di navigazione delle pagine e la fruizione dei servizi online, questo sito utilizza cookie tecnici e analitici.
Questo sito permette inoltre l’utilizzo di cookie di terze parti per funzionalità quali la condivisione e la visualizzazione sui social media.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su collegamenti nella pagina acconsenti all’uso di questi cookie.
Per informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggi la Cookie policy dei siti del Consiglio regionale della Toscana.

Commissione istituzionale politiche europee e affari internazionali

Ricerca, studio e proposta per la partecipazione del Consiglio alla formazione degli atti dell'Unione europea - Supporto trasversale alle commissioni permanenti su tematiche di rilievo comunitario ed internazionale - Analisi dei fondi europei

COMUNICATO STAMPA  n. 0739

 
dal   
  al     
 

Europa: lavorare per più collaborazione tra Giunta e Consiglio

Audizione in Commissione sul modello da adottare affinché la Toscana possa svolgere un ruolo incisivo in materia di politiche comunitarie

 

9 maggio 2016

 

Firenze –Lavorare per incrementare la collaborazione fra Giunta e Consiglio regionale in tema di Europa. E’ questo l’obiettivo che la commissione Politiche europee e affari internazionali, presieduta da Tommaso Fattori, si è posta come prioritario, nell’ottica di dare al Consiglio regionale della Toscana un ruolo attivo nella formazione del diritto europeo. Da parte della vicepresidente della Commissione Elisabetta Meucci è partita la proposta di redigere un documento di indirizzo che avvii questo tipo di processo e che è stata raccolta dal presidente e dagli altri commissari. “Sono fermamente convinto – ha spiegato Fattori – che, coinvolgendo anche il presidente del Consiglio regionale, sia necessario rafforzare i rapporti con la Giunta, arrivare a una sessione europea del Consiglio, standardizzare tutte le procedure in materia di politiche europee, in modo che l’assemblea possa partecipare concretamente, nell’interesse dei cittadini toscani, alla costruzione delle leggi europee”. Non solo dunque una partecipazione in fase “discendente”, cioè di recepimento delle normative europee, ma anche e soprattutto in fase “ascendente”, cioè di elaborazione normativa. Se questo ruolo fosse già stato svolto, ha spiegato Fattori, si sarebbero potuti evitare problemi come quelli legati, solo per fare un esempio, alla direttiva Bolkestein, alle etichettature o al lardo di Colonnata.
Di quello che il Consiglio può e deve fare in materia di politiche europee si è infatti parlato durante la seduta della Commissione di stamani, in cui è stata ascoltata la dirigente del settore assistenza giuridica e legislativa del Consiglio regionale. Dall’audizione è emerso come in Toscana manchi un’esaustiva e periodica informazione al Consiglio regionale sulle politiche europee. Questo mette l’assemblea regionale nell’impossibilità di esercitare la sua attività istituzionale di indirizzo politico in materia di Europa. Purtroppo, in questo la Toscanaè rimasta fra le poche regioni di Italia che brillano per l’assenza di una disciplina adeguata. Si punta, per adeguarsi, a una proposta tecnica che si ispira ai modelli adottati da regioni come il Friuli Venezia Giulia e, soprattutto, dall’Emilia Romagna, nel quale si è creato un rapporto virtuoso tra Giunta e Consiglio, con l’istituzione di un gruppo legislativo congiunto che esamina gli atti in materia di politiche europee. (cem) 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana