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Quarta commissione

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COMUNICATO STAMPA  n. 0513

 
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Forteto: terminata fase audizioni, inizia confronto su relazione finale

La commissione d'inchiesta ha sentito ieri il direttore generale dell'Asl Toscana Centro, Paolo Morello Marchese. Entro i primi di giugno relazione in Consiglio regionale. Accolta richiesta legali difensori: saranno trasmessi i verbali di alcune audizioni

 

5 aprile 2016

 

Firenze – Si è conclusa nella seduta di ieri, lunedì 4 aprile, la lunga fase delle audizioni della commissione regionale d’inchiesta sulle responsabilità politiche e istituzionali nelle drammatiche vicende della comunità del Forteto. La commissione, presieduta da Paolo Bambagioni(Pd) ha sentito Paolo Morello Marchese, oggi direttore generale dell’Azienda Usl Toscana Centro, già direttore generale dell’Asl 10 di Firenze dal 2012. È successivamente iniziato il confronto interno alla commissione per la stesura della relazione finale. Nelle previsioni dei commissari, la relazione dovrebbe essere presentata in Consiglio regionale all’inizio del mese di giugno. Alla seduta hanno preso parte tutti i componenti della commissione: con il presidente, i vicepresidenti Giovanni Donzelli(Fratelli d’Italia) e Andrea Quartini(Movimento 5 stelle), i consiglieri Jacopo Alberti(Lega Nord), Stefano Mugnai(Forza Italia) e Paolo Sarti(Sì-Toscana a sinistra).
A Morello Marchese sono stati chiesti chiarimenti in merito alla nomina, nel 2013, di Roberto Leonetticome direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asl 10, nonostante i rilievi nei confronti del suo operato espressi nel 2000 all’interno della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che sanzionava il Governo italiano per le violazioni nel caso dell’affido di due fratelli minorenni al Forteto. Leonetti era stato direttore del dipartimento di neuropsichiatria infantile al distretto Asl di Borgo San Lorenzo dal 1994 al 2000. “Morello Marchese ha spiegato che non era a conoscenza di questi addebiti – riferisce il presidente Paolo Bambagioni –, né gli uffici gli avevano reso notizia in merito. Si è detto dispiaciuto di non essere stato messo a conoscenza di elementi che sarebbero state certamente oggetto di valutazione”.
Il direttore generale, “rispondendo alle domande dei consiglieri – prosegue Bambagioni –, ha informato la commissione che l’altro candidato all’incarico assegnato a Leonetti nel 2013 era Massimo De Berardinis”. Già dirigente responsabile della Unità funzionale salute mentale dell’Asl 10 di Firenze, De Berardinis è stato sentito da questa commissione, come già dalla prima commissione sul Forteto, nella passata legislatura, per le sue posizioni di forte perplessità sulla comunità del Forteto. Posizioni che l’avevano portato anche ad avere contrasti con i vertici della stessa Asl 10, per la quale lavorava.
L’attuale commissione regionale d’inchiesta ha svolto circa settanta audizioni. Inizia ora la fase del confronto in vista della relazione finale. “I punti sui quali stiamo lavorando – spiega il presidente Bambagioni – sono così sintetizzabili: si evidenziano certamente responsabilità specifiche, ma anche molti dubbi sulla gestione del Tribunale dei minori, che, pur con i molti avvicendamenti alla presidenza, ha mantenuto negli anni un rapporto privilegiato con la comunità del Forteto. Un rapporto che per alcuni magistrati si è tradotto in frequentazioni particolarmente intense, al punto da far pensare che in più casi si sia travalicata la necessaria esigenza di terzietà. Si segnala poi la scarsissima efficacia dei controlli effettuati dai servizi sociali. E ci sono le responsabilità della politica, che si è macchiata a dir poco di superficialità”. Restano aperte questioni fondamentali per il futuro del Forteto, sulle quali la commissione è impegnata: “Soprattutto, la necessità di sottrarre l’attività dell’azienda all’influenza della comunità”.
La commissione, infine, ha espresso parere favorevole, prendendo atto di una giurisprudenza univoca in materia, a trasmettere i verbali di audizioni ai legali difensori di alcuni imputati, che ne hanno fatto richiesta in vista del processo di appello che si aprirà tra poche settimane. (s.bar)

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