COMUNICATO STAMPA n. 0127
Maggio fiorentino: Marini, necessario confronto con Giunta regionale
Lo ha dichiarato il presidente della commissione Emergenza occupazionale al termine dell’incontro con i rappresentanti sindacali dell’ente culturale
5 febbraio 2015
Firenze – “Sulla vicenda del Maggio fiorentino serve un ruolo più forte della Regione Toscana”. Lo ha dichiarato il presidente della commissione Emergenza occupazionale, Paolo Marini (Rc-Ci), al termine dell’incontro con i sindacati che seguono la vertenza della Fondazione del Maggio. “La commissione”, ha aggiunto, “chiederà un incontro urgente con l’assessore alla Cultura Sara Nocentini, per avere chiarimenti sulla vicenda e per capire quali sono gli indirizzi che la Regione intende seguire”.
I sindacati hanno ricordato che dopo l’accordo siglato nel 2014, con il quale si prevedeva la mobilità per 55 dipendenti con il trasferimento puro in Ales Spa (società in house del ministero della Cultura), il mantenimento del Corpo di ballo e la diminuzione degli stipendi, “nulla è cambiato”. Anzi, la legge Franceschini, che ha modificato la legge speciale Bray, ha introdotto elementi peggiorativi, cancellando la mobilità e prevedendo prima il licenziamento dei lavoratori e poi la loro riassunzione in Ales, un percorso che, vista la recente approvazione del Jobs act, cancellerebbe i diritti acquisiti. La Cgil ha pertanto ritirato la firma dall’accordo. Intanto, hanno spiegato i sindacati, il 23 gennaio il sindaco di Firenze Dario Nardella, in qualità di presidente del Comitato di indirizzo della Fondazione, ha firmato la letterà per la messa in mobilità di 50 dipendenti del Maggio. Ed è di questi giorni, hanno aggiunto, “la comunicazione che anche il Corpo di ballo sarà tagliato”. Alla Regione, hanno detto i sindacati, “chiediamo che si assuma le sue responsabilità e non dia deleghe in bianco agli soci. E chiediamo che si sostenga la necessità di non penalizzare oltre i lavoratori che si sono già tagliati lo stipendio”.
Secondo il consigliere Mauro Romanelli (gruppo Misto), che aveva sollecitato l’audizione alla commissione Emergenza occupazionale, “i sindacati ci hanno riferito cose molto gravi ed è necessario che la Regione assuma un ruolo forte in questa vicenda”.
Nicola Nascosti (FI) ha sottolineato che “i lavoratori si sono ridotti lo stipendio, ma parte dell’accordo è rimasto totalmente inapplicato. La Regione un ruolo deve giocarlo e deve farlo guardando al di là della fine della legislatura”.
La rappresentante dell’Unità di crisi dell’assessorato al lavoro ha ricordato che la Regione segue la vertenza fin dal 2012 e che è intervenuta concedendo “la cassa integrazione in deroga per sei mesi, una strada che per il futuro non sarà più percorribile per le novità normative che sono state introdotte”. (lm)
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